L’albero è curiosamente definito localmente la “quercia che cammina”, in quanto si racconta che, nel tempo, sia a più riprese scivolato verso valle, traslando lungo il pendio per almeno 100 m. La morfologia del terreno manifesta in effetti il profilo ondulato caratteristico dei suoli soggetti a movimento franoso, ma risulta difficile all’attualità confermare una traslocazione di tale portata.